Torre Brunico mt. 2495 (I) - Via Ziglauer/ Spigolo Nord-Ovest

8. September 2004


 Gruppo di montagna: Sella


 Arrivo: Bressanone - Val Gardena - Passo Gardena
 Punto di partenza: Parcheggio 300mt. sotto il Passo Gardena mt. 1956
 Difficoltá: IV+, un passo di V+
 Dislivello: ca. mt. 370
 Tiri: 13 + mt. 50
 Tempo di scalata: 3-4 ore
 Roccia: buona
 Discesa: Ferrata della Val Setus

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Beschreibung der Alpintour
Il toponimo adottato é dovuto ai primi salitori, che battezzarono la cima con il nome della loro città natale. La prima ascensione fu compiuta da F. Winter e W. von Ziglauer il 6 agosto 1993, a distanza di tanto tempo nonostante il miglioramento tecnico e l’ equipaggiamento, la via é degna di rispetto. Negli anni ottanta, nei miei trascorsi in grigio-verde, ebbi le prime esperienze con quest’ ardita Torre, la risalii variate volte con il mio gruppo e la ridiscesi in corda doppia. Fu un’ esperienza insolita, la parete con le sue fessure, più strette, meno lavorate, con gli strapiombi e traversi, ogni giorno diveniva più accessibile, anche il tiro chiave, tanto raccontato e temuto per le poche protezioni. Oggi ai nostri giorni la parete è meno ostile, perché i ripetuti passaggi hanno allargato le prese e qualcuno ha creato artificialmente delle clessidre per proteggersi, ma attenzione il passaggio chiave rimane sempre un punto critico e ostico, e le protezioni non sono cambiate, sono sempre le stesse. In 40 minuti dal piazzale di sosta della Ferrata Tridentina, per il vecchio sentiero, poi a vista della torre, si attraversa in diagonale verso destra e salendo per sfasciumi di roccia si giunge all’ attacco, evidenziato da una fettuccia scolorita, ora di colore grigio- secco (a suo tempo era rossa) con alla destra un grosso masso.


- 1° tiro: In obliquo verso sinistra, per una fessura con clessidra e cordino, s’inizia a salire, poi per piccoli corti diedrini e terreno elementare, si giunge alla sosta su spuntone, con cordone (40 mt. 3° e 4°).


- 2° tiro: Superare una parete da sinistra verso destra, poi una piccola pancia strapiombante verso sinistra, dopo poco un chiodo e continuare per un diedro difficile, protetto, fino alla sosta sotto un tetto (48 mt. 4° e 4°+ sostenuto).


- 3° tiro: Delicata arrampicata su placche, molte volte bagnate, prima un po’ a sinistra, poi dritto, chiodo, e seguendo la formazione della fessura a mezza luna e superando una piccola placca sulla sinistra, prima un cordino, ancora qualche passo e si giunge in sosta, un chiodo con anello (25 mt. 4° e 4°+).


- 4° tiro: Continuare per una fessura, che si apre in camino, per giungere ad un terrazzino con una grossa nicchia, clessidra, superarla sulla sinistra e continuare per parete articolata verso destra fino alla sosta su di una cengia, sosta su clessidra, o alcuni metri a sinistra, una sosta attrezzata della Via Otto Volante (45 mt. 3° e 4°).


- 5° tiro: Su per una fessura obliqua verso sinistra, faticosa, poi contornare una nicchia viscida e nera sulla destra e attraversare in direzione di un terrazzino con dei sassi incastrati, affrontare una parete dritta, placca, con chiodo, ed uscire a destra, dopo poco alla sosta (25 mt. 4°+ e 5°).


- 6° tiro: Salire per un diedrino, chiodo, e continuare verso sinistra, un chiodo, traversare alcuni metri in placca, chiodo, salire per un diedro svasato e dopo pochi metri ad un comodo terrazzino, sosta (25 mt. 4° e 4°+).


- 7° tiro: Salire per una fessura - diedro obliqua a sinistra, terreno facile, dopo poco alla sosta su di una grande cengia, sotto la parete rossa, usufruendo di una sosta con uno spit (25 mt. 4°+ e 5°).


- 8° tiro: Salire una rampa sulla destra, prima un po’ verticale, per poi adagiarsi e formare una cengia, un chiodo, al termine ed effettuare la sosta (25 mt. 2° e 3°). Ora siamo giunti nella prima parte della parete, ove dal basso notiamo il grande intaglio. Per evitare di far cadere i sassi per raggiungere il terrazzo soprastante, si procede in corda tesa in direzione di una piccola nicchia, con un omino nel suo interno ed a fianco una clessidra per effettuare la sosta.


- 9° tiro: Continuare per un diedro nerastro, molto appigliato, ed uscire a destra, continuare, sorpassando degli spuntoni sulla sinistra fino a raggiungere la sosta (40 mt. 4° e 4°+).


- 10° tiro: Salire dritti per una parete, (clessidre artificiali) roccia molto bella ed appigliata, che poi nella parte alta si trasforma in un piastrino, molto tecnico, difficile, ancora dritto e poi attraversare a destra e subito alla sosta su un comodo terrazzino (35 mt. 4° e 4°+).


- 11° tiro: Passaggio chiave: salire per la parete, prima un po’ a destra, una clessidra, poi dritto, un chiodo con fettuccia, sulla destra, poi attraversare con passo deciso verso sinistra e continuare dritto in spaccata, in buono equilibrio, fino ad incontrare un chiodo nascosto all’ altezza del viso, rinviare con fettuccia lunga, (per diminuire gli attriti della corda) e proseguire in traverso, difficile, su ottime prese a forme di calici rovesciati, sempre traversando verso sinistra, una madonnina, ancora sinistra, ove la parete incontra l’ altra faccia della stessa, vincere uno strapiombo, con ottimi appigli, continuare contornando la parete verso destra, in alto un chiodo "cassin" e continuando verso destra per una placca rossastra si giunge ad una grossa clessidra con cordone ed effettuare la sosta (20 mt. 4°+ e 5°+).


- 12° tiro: Salire per il diedro, molto articolato, poi piegare a sinistra, per un camino e dopo alcuni metri, al libro di vetta, effettuare la sosta (20 mt. 4° e 3°).


- 13° tiro: Continuare verso destra e per rocce gradinate e per parete e qualche placca, si raggiunge la cima, ove ci attente un grande omino (50 mt. 3° e 4°).

Per raggiungere il pianoro sommatale è consigliabile procedere in corda tesa, fino alla sella della torre, poi effettuare una sosta su spuntone ed arrampicare gli ultimi 10 metri in corda. Il rientro può avvenire attraverso il Rifugio Pisciadù o proseguire direttamente verso destra per tracce di sentiero che conducono alla ferrata della Val Setus, che conduce al parcheggio, circa 50 minuti.


- Accorgimenti tecnici:
- La via è consigliabile ad esperti capicordata, che abbiano doti di tolleranza nei confronti dei loro partner’s, per evitare spiacevoli ritirate.
- Le soste, solo alcune sono da rinforzare.
- La chiodatura è sufficiente, occorre osservare bene il terreno di gioco.
- In qualsiasi punto della parete è possibile ritirarsi, studiare bene gl’ itinerari viciniori e la conformazione della stessa.
- Il 5° tiro può essere spezzato, all’ altezza del terrazzino, in modo da recuperare e aiutare il compagno con meno fatica nel passaggio.

Mody Melillo

veröffentlicht von damian

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